UNO _ frottola contemporanea

di e con Paola Bianchi
testi Giuseppe Genna - estratti da Italia De Profundis
elaborazione suono e voce Paola Bianchi
musica Fabio Barovero
disegno luci Paolo Pollo Rodighiero
tecnica Chiara Girolomini
foto Valentina Bianchi
produzione Agar
si ringrazia Istituzione musica teatro eventi – Comune di Rimini,
Valentina Buldrini, Ivan Fantini, Città di Ebla, KosmosTheater


questo è il tempo che ha divorato, digerito, evacuato i sogni.
questo è il tempo che ha sostituito i sogni con ombre iridescenti di inesistenza sempreguale...
questo è il tempo che ha espulso lo spirito dallo spettro di possibilità dell’umano.

                                                                                                                           Giuseppe Genna


UNO è un atto senza parole, senza soluzione, senza finale, senza partita.

uno si trova: devo fare. uno prova, si siede, sparisce. 
uno si sente vivo, è camuffato. uno cerca la strada. uno si arrende.
uno parla. uno potrebbe non rispondere. uno potrebbe andarsene.
uno è unico e chiunque.
che volto ha “io”’?    

all’interno delle nostre stanze virtuali cambiamo identità e umori misurandone l’effetto su spettatori da schermo – platea frammentata in singole unità.
la non-identità o meglio ancora l’anidentità, usando l’alfa privativo piuttosto che il prefisso negativo, è la vera protagonista di UNO. incapace di trasformarsi realmente, pur cambiandosi di costume, incapace di partecipare fino in fondo all’azione che svolge, incapace di prendere decisioni improvvise, in aritmia atonale. uno stare lì senza essere lì. movimenti incompiuti, dubbiosi, approssimazione del gesto. un fare senza senso assoluto, fine al momento dell’azione, all’attimo in cui avviene. uno scivolamento nel dubbio del fare non definitivo. indecifrabilità del segno.
in UNO c’è desolazione, disastro annunciato. c’è il silenzio imperfetto del nostro tempo. l’analfabetismo estetico del meidinitali. a creare questa desolazione e questa fatica dello stare contribuisce un testo registrato in voce tratto dal libro Italia De Profundis scritto da Giuseppe Genna, uno degli scrittori più interessanti del panorama italiano, che con la sua prosa colta e mai banale devasta i nostri cuori.

questa stanza decadente si colora ad hoc delle tinte necessariamente inutili di un’esistenza fasulla.
qui non succede mai niente.
e in questa solitudine uno non è nemmeno in grado di ballare...



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