WITHOUT

quintetto in solo

di e con Paola Bianchi
luci Paolo Pollo Rodighiero
tecnica Chiara Girolomini
elaborazione suono Paola Bianchi
foto Valentina Bianchi
grazie a Francesca Divano, Stefano Murgia, Simona Sacchini, Valentina Bianchi, Movimento Centrale, Santarcangelo •12 •13 •14 Festival Internazionale del Teatro in Piazza
grazie sempre a Ivan Fantini
produzione FC@PIN.D'OC
in collaborazione con AGAR
con il contributo del Mibact e della Regione Sicilia



Tutti a dire della rabbia del fiume in piena e nessuno della violenza degli argini che lo contengono.                                                                                                                                           Bertolt Brecht















Con WITHOUT – una partitura per cinque danzatrici - la mia ricerca si focalizza intorno a un ossimoro fisico e di senso: collettività individuale. La condizione di isolamento forzato del soggetto in azione crea uno sbilanciamento percettivo del suo essere parte di una collettività in azione. Cinque figure che trovano il senso ultimo del loro fare in una condizione non concessa: la simultaneità. 
Condizione fisicamente irraggiungibile ma potenzialmente realizzata nello sguardo dello spettatore, WITHOUT si situa nel campo dell’utopia in contrapposizione alla distopia in atto. La solitudine estrema del soggetto si colloca in una situazione di comunione fittizia in cui ogni figura percepisce l’intorno senza esperire la compagnia.



WITHOUT [trailer _ 2015] from paola bianchi on Vimeo.

          NOTE A MARGINE *
WITHOUT è nato dall’urgenza di creare un lavoro per cinque danzatrici, una coreografia che mi permettesse di sviluppare una relazione spaziale complessa. L’impossibilità di affrontare economicamente una produzione con molte persone sulla scena, mi ha portato a un’ennesima sfida: creare la coreografia per cinque interpreti ma ridurre l’organico alla mia sola presenza. Il lavoro si pone da un lato come una denuncia delle difficoltà legate alla situazione di indigenza in cui versa il mondo del teatro e della cultura in generale, dall’altro, e più propriamente, riguarda un isolamento all’interno della collettività o meglio di una collettività mancante.
La coreografia nasce dall’indagine intorno ad alcune figure della letteratura contemporanea che non sempre si collocano come portanti dei testi che le contengono. Lo studio parte quindi dalle caratteristiche, a volte appena accennate a volte ben delineate, di cinque figure di donne per svilupparsi in un rapporto remoto tra esse. Il lavoro spaziale diventa in WITHOUT di fondamentale importanza così come la differenziazione delle figure. Si pongono quindi due fasi di elaborazione, una riguardante lo studio della motricità propria di ogni figura, l’altra la strutturazione spaziale e temporale delle azioni coreografiche singole. Si tratta innanzitutto della creazione del movimento che caratterizza la figura che non è e non diventa personaggio ma resta persona tra persone. Dall’altro la contemporaneità negata non deve consentire l’annullamento delle altre presenze e non può dimenticare la collocazione di ogni interprete in un qui e ora che poco ha di reale. La drammaturgia si sviluppa su piani diversi, dovendosi concentrare sia sulla singola figura per delinearne le caratteristiche precise che sulla relazione complessa tra le cinque figure. Nel contempo non può trascurare la linearità visiva del lavoro che, escludendo la simultaneità di azione delle figure, deve comunque evitare la ripetitività delle cinque partiture. Ogni figura passa dal ruolo di soggetto a quello di oggetto della memoria della figura che la segue e la precede e, ovviamente, dello spettatore. Si richiede quindi un grande sforzo anche allo spettatore che, se vorrà avere un’idea della totalità del lavoro, dovrà ricostruire nella propria personale visione l’interezza dello spettacolo. Si stabilisce quindi un patto tra scena e spettatore, ponendo estrema fiducia nei confronti di quest’ultimo. Percezione senza esperienza, collettività individuale. Un paradosso di ossimori. Una sfida interpretativa che mi costringe a focalizzare il nucleo dell’azione presente in un’azione asincrona. 
    * estratto da “Corpo politico” di paola bianchi, Editoria & Spettacolo, uscita prevista autunno 2013

La drammaturgia di WITHOUT è costruita sulla sola ascissa dello spazio; il tempo – mancando la sincronicità delle cinque azioni - non può essere un fattore determinante. La coreografia si dipana quindi come una linea, in orizzontale, una planimetria. Non c’è un prima o un dopo; l’ordine delle azioni è legato esclusivamente alla connessione spaziale tra una figura e l’altra. Allo stesso modo le luci e i suoni hanno un percorso proprio, indipendente dalla scena. Nessun suono e nessun cambio luci – a parte il buio finale – sono in alcun modo legati alla drammaturgia. Azione, suono e luce percorrono tre linee parallele e tra loro indipendenti.

WITHOUT è la prima fase compiuta del progetto di creazione utopica UNTITLED – senza titolo e senza diritti.