SINESUIDE

imposizione verticale

di e con Paola Bianchi
grazie a Ivan Fantini
produzione  Adius, Agar
con la collaborazione di  Blusuolo centro arti performative

... che altro siamo se non potenziali carcasse. Quando entro in una macelleria, mi meraviglio sempre di non essere io appeso lì, al posto dell’animale...                                                                   Francis Bacon

Sinesuide – imposizione verticale nasce dalla lettura di Troismi di Marie Darrieussecq. Il romanzo racconta della lenta trasformazione di una donna in scrofa. Attraverso un doloroso processo fisico e psicologico la giovane fluttua da uno stato all’altro con ritmi che non sa decifrare.
Il suo corpo cambia. -...la nuca, i fianchi e la curva delle reni mi davano delle fitte lancinanti. dovevo fermarmi spesso e far rientrare il petto nelle spalle per allentare un pò la presa...- 
i suoi desideri e i suoi gusti cambiano. -...non potevo più mangiare panini al prosciutto. mi davano la nausea... quello che mi fa male confessare è che, i fiori, io me li mangiavo. li mettevo in un vaso, li contemplavo a lungo. e poi li mangiavo...- 
La sua sensibilità cambia. -...sentivo, sopra gli alberi, le penne dei passeri sgualcirsi nel loro sonno precoce... sentivo i loro sogni che mi scivolavano sulla pelle con gli ultimi raggi del sole calante.... vedevo di nuovo male, torbido, come se fossi affetta dalla miopia dei pipistrelli... mi sono ritrovata a quattro zampe. era terribile perchè non riuscivo più a ruotare i fianchi. ero come paralizzare nella parte posteriore, al modo di certi vecchi cani. facevo forza sulle reni ma non c’era niente da fare, non riuscivo a mettermi ritta...-

Attraverso l’interiorizzazione della trasformazione da essere umano a maiale il lavoro coreografico si sviluppa all’interno del corpo, delle fasce muscolari, della postura scheletrica. Un corpo costretto in uno spazio chiuso, ridotto. Una coreografia di postura, di tensione.


AZIONE
stanza chiusa.
installazione di un corpo costretto in un luogo preso a prestito.
la stanza bianca.
asettica, pulita, piastrellata. piano di lavoro del macello.
modernità del macello
sottovuoto.
non è permesso spiraglio di buio, non è concessa aria esterna.
il colore della carne si staglia nel bianco senza intaccare il candore dell’intorno.
la carne non si disfa. compatta, accetta di stare nella struttura che la contiene, la pelle.
violenza subita. violenza creata per reazione.
rumore silente delle viscere.
modernità del macellato


grazie a blusuolo III per l’attenzione e la cura,
a Francis Bacon e Marie Darrieussecq per i pensieri e le opere



SINESUIDE imposizione verticale from paola bianchi on Vimeo