COSTRUISCO SULL'OBLIO

mise en espace, coreografia e danza Paola Bianchi
testo Claudia Faci 
elaborazione suono e video Paola Bianchi 
foto Valentina Bianchi 
grazie a Ivan Fantini
nell’ambito di Fabulamundi – Playwriting Europe _ un progetto di PAV




Un fiume di parole, un flusso di coscienza, un dialogo interiore esternato in due voci: una dal vivo, l’altra registrata - la stessa persona che parla. Così si presenta il testo di Claudia Faci. 
C’è tutta la solitudine dell’isolamento, volontario o forzato che sia. C’è la solitudine della scena, c’è il dubbio. C’è uno stare sull’orlo del precipizio senza mai cadere e senza sapere se si è attratti o respinti da quel baratro. C’è una lunga riflessione sul suicidio, sulla scelta serena e tranquilla di chiamarsi fuori, fuori dal mondo, fuori dal sistema, fuori dai giochi. Eppure non si esce. C’è la fine del teatro che incombe; eppure non crolla. C’è la morte della performer, eppure la sua forza e la sua potenza vivono. C’è la riflessione codarda di una performer âgée, la sua stanchezza verso i giochi di potere, il suo distacco, il suo sguardo disincantato.
Tutto questo ho visto, ho letto nel testo di Claudia. L’ho letto a mio modo e, a mio modo, sulla mia pelle, sulla mia carne, sui miei muscoli l’ho riscritto. La mia lettura si è trasformata in immagini, in visioni, in spazio della scena. Con i miei movimenti ho generato una nuova scrittura, allontanandomi da quel testo per ritrovarmi poi infinitamente vicina.